11 nov 2012

Dre Love OnAir @CoasToCoast_fm93.9

24.10.2012 - h:22.00- h:23.30. Al microfono Mami, in regia Ivan.


"La legge della Natura dice che: 
 Se aumenti di quantità perdi la qualità..." Dre Love

"DRE LOVE emerge musicalmente nel 2012 con il primo progetto da solista: "Get a Dicktionary". Sin dal primo ascolto si avverte la qualità di un elaborato raffinato, strettamente legato alla cultura black e ricco di consapevolezza musicale radicata nel passato ma adatta ai nostri tempi. Scopriamo questo progetto in un viaggio musicale, intervistando a CoasToCoast_fm93.9 uno dei pionieri del genere black che da New York in Italia ha portato grande stile sin dai primi anni '90. Vi consiglio di iniziare il nostro viaggio con l'ascolto della prima track estratta dal nuovo album "Hard to Believe", questo è il suono che ci accompagna sui 93.9."

Mami_Buonasera, DRE, grazie di essere quì, come stai?
Dre_Molto bene grazie, e voi?

Mami_Siamo molto fieri di averti quì, CoasToCoast ha sempre avuto considerazione verso la musica fatta con una certa attenzione per il suono e contenuto, tu navighi in questo mondo. Per di più il timbro newyorkese e soprattutto l'esperienza di oltre 20anni nel genere rendono i tuoi progetti molto interessanti.
Dre_Yeah exactly, diciamo che musicalmente sono quasi 20anni, pochi anni dopo l'arrivo in Italia. Sono nato a New York, all'inizio degli anni '90 mi sono spostato a Londra e successivamente in Italia dove mi sono lasciato coinvolgere dalla musica.  Londra era la prima sosta per fare un'avventura europea, uno stimolo interessante e vicino a me per la lingua. E’ un posto molto eclettico dove trovi una ricchezza musicale immensa. Ho vissuto a Milano per circa 5 anni ora vivo in Toscana dove sto benissimo, ho amici 20ennali con i quali collaboro, ci influenziamo a vicenda; sono la mia Supafamily.

Mami_Facciamo un salto nel passato, hai iniziato il tuo percorso musicale nel collettivo
Radical Stuff, cantavate in inglese perchè quella era la lingua di origine della cultura?
Dre_Yes! Era un collettivo di persone con un background diverso e interesse internazionale. Immagina Top Cut da Miami, Sean dal Sud Africa, Dj Gruff, Kaos che aveva già un attitudine internazionale. Io ho avuto la fortuna di inserirmi quando c'era bisogno e quando non c'era bisogno urgente mi hanno fatto rimanere nel gruppo.

Mami_Poi hai avuto un'altra esperienza con un gruppo che ha davvero segnato la nascita del genere in Italia "I messaggeri della Dopa". Ricordiamo poi altri  artisti con i quali hai collaborato: Dj Enzo, Reggae National Tickets, Smoke, Irene Grandi, Almamegretta, Alex Britti, Dj Fabio B e molti altri ancora.

Dre_Wow, si.. "I messaggeri della Dopa" è stata un'altra esperienza importante, frutto di una successione di eventi; ero nel posto giusto al momento giusto. Anche le seguenti collaborazioni sono state naturali; ho conosciuto tanti artisti e ho tentato di dar vita alla musica che mi proponevano, era un'interscambio a volte offrivo il mio stile altre volte creavo cose in base a ciò che mi chiedevano.

Mami_Siete stati dei simboli a livello italiano per il genere e lo sviluppo della cultura Hip Hop, cosa ne pensi?

Dre_Io personalmente non me ne rendo conto. Se ci penso seriamente, magari, mi vedo più come un ambasciatore del genere. Ho avuto la possibilità di trasmettere il mio sapere, legato alle mie origini, in un posto dove c'erano persone che stavano manifestando questa cosa dai suoi inizi. Affiancavo persone che hanno influenzato una generazione musicale, ottenendo riguardo nei miei confronti e una gran luce sul mio stile. Ma è stato davvero il frutto di una serie di coincidenze e successione di eventi.

Mami_Un pò la casualità che ha portato ad essere quì questa sera, infatti, reduci da una bellissima presentazione del tuo album alla Fabbrica del Vapore abbiamo scoperto il tuo progetto da solista.
Dre_Yeah! Posto fantastico! Mi muovo con la filosofia del posto giusto e sono riuscito a beccare quest'ambiente interessante che è la Fabbrica del Vapore. Dopo tante collaborazioni con altre persone ho sentito la necessità di creare qualcosa per me; sono anni che ho un nome ed è strano perchè esisto come artista ma non come singolo. 

Sai, in Italia un prodotto ha un nome e magari all'interno ci sono diversi artisti che completano quel progetto, ero come lo zucchero in un piatto. Poi negli anni sono rimasto stupito dall’entusiasmo della gente verso di me e verso la mia musica perciò ho voluto espormi come singolo e creare questo progetto personale.

Mami_Diciamo che più che lo zucchero eri la metà del piatto, se non quella cosa in più! Credo che un flow tecnico e avanzato, come il tuo, negli anni '90 era una cosa nuova. Si perfeziona e raggiunge un ottimo livello nell'ultimo progetto "Get a Dicktionary" ha infatti un marchio Hip Hop ben marcato, un flow sciolto e degli esperimenti strumentali interessanti adatti ai nostri tempi. Ma ancor di più ciò che ci piace di questo progetto è la costante radice Rap, tua caratteristica fondamentale anche negli anni '90.
Dre_Grazie. Faccio quello che mi viene fuori. Il nome "Get a Dicktionary" è un gioco di parole molto rue; ma rappresenta, più che una lezione, un messaggio naturale.

Mami_Entriamo nei dettagli del progetto, l'album è composto da 30 tracce ma stai uscendo a step con 4ep in un anno circa, perchè?

Dre_Voglio che gli ascoltatori abbiano il tempo di assorbire ogni canzone, uscire con un unico progetto tutto insieme ora non riceve la giusta attenzione nell’ascolto trascurando alcuni brani. Il primo ep è già fuori e si può scaricare da itunes; ho saltato l'uscita del 2ep perciò il prossimo conterrà 10 tracce; poi torno un pò a casa, a New York. Ho una casa discografica indipendente perciò le risorse per fare mosse pubblicitarie e spingere il disco non sono molte, le cose sono gestite da me e poche altre persone. In prima fase mi sono concentrato molto sulla produzione, ora respiro dando più attenzione all' immagine, ho fatto molti video e altro materiale che userò mentre uscirò con il 2°ep, infatti tra poco uscirà il nuovovideo Flower Power.

Vi facciamo ascoltare il pezzo! Flower Power sui 93.9! Alzate il volume.
Mami_Che emozione provi e in quale stato scrivi canzoni?
Dre_I'm basically. Sinceramente non vorrei fare quello consapevole di tanto, non c'è una formula, non c'è un momento.. non c'è. Tante volte dipende dalla grandezza del produttore, DRUMS lavora all'80% dei miei progetti, spesso fa dei beat e riesce subito a darmi l'input del contenuto, pur potendo scegliere tra vari argomenti, ne tiro fuori uno, è quello. Si crea un collage di sound che causa pensieri nella testa. Altre volte parto da un'idea e scrivo.  

Ci sono famosi racconti di artisti come Paul Simon che nella sua mansarda tirava la palla da tennis contro il muro e scriveva; David Bowie scriveva le parole, "le tagliava in pezzettini", le buttava in una cesta e le pescava per poi metterle insieme. Esistono miliardi di sistemi. Io non ho una tecnica di scrittura Dre Love che posso vendere alla gente.

Mami_Cosa ne pensi delle sperimentazioni e miscugli di genere degli ultimi anni?
Dre_Ora lo stile nel mondo ha una tendenza all'aggressività, senti molte più tastiere e sisers piuttosto che linee di basso con una batteria aperta e un campione. Sto suonando con una band, non abbiamo ancora definito il nome, per ora è White Niggaz è un nome che nel 2012 non ha il peso di una volta, per fortuna, anzi potrebbe essere divertente dipende dai punti di vista. Suoniamo drums, space guitar, il concetto è di uomo contro macchina, di separare gli uomini dai ragazzini, sai ora è molto facile con un computer e un programma giusto creare musica. Non nego niente a nessuno, però è certo che toglie il valore a persone che studiano la musica, sacrificano per sapere come scrivere su un partito, pensa a chi suona spaccandosi le mani perchè è roba seria.
Quest'argomento è lungo perchè si riserva in molti settori, ora chiunque ha un’elettronica avanzata sputa in faccia ai mestieri che prima erano costruiti con anni di fatica e risultati guadagnati dall'esperienza. E' l'evoluzione digitale che ha dato un duro colpo a molte arti e mestieri, compresa la musica. Quello che viviamo riflette una situazione mondiale una decadenza di valori e qualità in ogni campo; specialmente nell'arte e nelle cose che necessitano tempo. Vivendo in Toscana ho potuto apprezzare queste cose il cibo, la produzione di vestiti, l'arte.. tocca tutto. Ora interessa più la quantità che la qualità.
Blocco sequenziale, take a drink! Ci ascoltiamo "Vocab" Hocus Pocus / "Lov U" Dre Love / "NYC BORN" Dre Love feat. Dj Ronin.
Mami_Dopo aver ascoltato questo pezzo che ci riporta alle tue origini entriamo nella zona calda. 
DRE, senza filtro, cosa ne pensi dell'attuale cultura hip hop in Italia?
Dre_Ha, ha.. senza filtro. Sai che non so niente. Davvero, sinceramente, non conosco questi nuovi ragazzi che cantano. Sicuramente, è ovvio, che ha preso una piega diversa, quello che è presentato come hip hop non è hip hop ma è un frammento di questa cultura. L'hip hop, è uno sfogo per i giovani, pur essendo un genere musicale giovanissimo (ha solo 40 anni), ha un'evoluzione molto sfaccettata. In questi anni, io penso, il genere ha un sub-taglio guidato con un'immagine più adatta ai teenager.

Mami_Ok, correggimi se sbaglio, ora la tendenza è aggressiva perciò esaltano il gangsta rap, mischiano generi e usano un linguaggio estremo nei testi e nei contenuti spesso antimorali. Ma così si oppongono alla radice d'origine del rap che nasce con l'esigenza di esprimere delle opinioni, dando forza e pensiero positivo ai giovani.
Dre_Mmm si! Diciamo che è una questione di tempismi e di esigenze della società. Se sposti l'orologio agli anni '50, dagli inizi del Rock'n'Roll, e analizzi le dinamiche del music business trovi che la sua influenza ora è molto incisiva sulle creazioni musicali perchè soggetta alla società. Tutto ha a che fare con la musica: l'economia, la politica ora persino la moda. Prima il musicista comandava gli stilisti (gli dava un colore e una temperatura al momento) ora c'è una tendenza a creare personaggi per ottenere maggior riscontro sul pubblico e perciò vendere.

Negli anni '20, nei reality show, i musicisti venivano presentati dicendo: "Il prossimo Act". Era una persona che fa l'attore, porta fantasia, la musica era quella. Quindi non capisco come ora il messaggio possa essere quello di sparare tutti, mamma compresa, e come si può considerare una persona con quei contenuti un'artista. 

L' hip hop nella sua origine proviene dalla strada, ne racconta le storie di tutto il mondo; quando senti le "cose gangsta" in California di gente che si spara in strada è perche qualcuno DAVVERO vive quella realtà.
Nel tempo la strategia del marketing, di grandi discografici, che prendono un mondo e ne creano un altro per fare appeal è sempre più influente. La legge della natura dice che se la quantità aumenta perdi di qualità ovunque, in qualsiasi campo.

Sin dagli anni '50, con artisti come James Dean, alle persone piace la trasgressività; guarda quelli che facevano Bip-Bop ai tempi del Jazz, loro erano davvero trasgressivi, si facevano di eroina, ma lo vivevano in modo più discreto non era un vanto. Ci pensi quanto erano folli per DAVVERO?! Frank Sinatra, Mick Jagger, David Bowie (...) a confronto della gente di oggi... no, no, no, non c'è paragone.

Mami_Perciò cosa consigliamo ai giovani di oggi, visto che il fenomeno è diventato commerciale?
Dre_NO NO NO! Non è un fenomeno commerciale ma sono i discografici che trattano solo la commerciabilità del genere.
L'Italia è sempre stata attenta a ciò che succede all'estero e ha sempre reinterpretato a modo suo, pensa a Celentano; fa la differenza il valore di discografici che hanno il potere di sviluppare artisti e talenti, ma questi spesso non sono dei musicisti (di qualunque genere musicale) e hanno come unico interesse il denaro che spostano, provano a vincere alla cassa. Il problema non è l'assenza di bravi artisti ma è l'Executive che fa delle scelte e deve dipendere da altri, ma soprattutto perchè incompetente in materia. Ne deriva perciò una decadenza artistica che distrugge l'arte.


Quando c'era solo il vinile e non c'era internet, quelli chiamati "gli scarsi degli anni '90", scusa la battuta, dovevano fare una ricerca enorme, facendo viaggi individuali per raccogliere materiale e per accrescere il loro sapere.
Oggi tutto è facilitato, se ci pensi è legato al tocco di un tasto. La tolleranza di aspettare anche solo un bus è diminuita perciò figurati quella di ascoltare un ep intero di 10 pezzi o capire e creare il proprio stile individuale quando i media sono pieni di input come video dove sembrano tutti giusti con la canzone perfetta. Va a finire che tutti vogliono essere come loro, perchè no?!
Back in the Days - Blocco sequenziale: 
"Io Rifletto" CRX / "The world is listening" Akua Naru / “Il resto è nella mente" 107 elementi.

Dre_Unforgettable moments. Super Neffa Dj Skyzo, Chico Mdee in super forma ai tempi d'oro. STOP. Questa che stai ascoltando è storia, quando ascolti quelle cose lì... sono incisioni nella roccia della storia...
 
(Potrete leggere il resto dell'intervista sul prossimo n° di Moodmagazine.) 



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STAY TUNED! Mami.

4 commenti:

  1. Gianluca - Venezia11 novembre, 2012 03:53

    senza filtro secondo me poteva sparare molto più pesante!

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  2. e comunque lui è davvero un grande, troppe cose sensate e ragionamenti spessi. ecco chi sono i BIG della musica in Italia!

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  3. ho conosciuto il rap grazie a neffa e tutto il collettivo, grazie di avermi dato un buon motivo per restare in italia ecredere in questo paese.

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  4. Sandro_Gallarate 197812 novembre, 2012 11:49

    che umiltà, si vede che lui fa parte della cultura e non la usa a suo piacimento.

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